Putin ha dichiarato la tregua per il Natale ortodosso di 36 ore da oggi fino a domani sera. Ma perché si festeggia in queste date.
Il Natale ortodosso viene celebrato nei paesi a maggioranza cristiano ortodosso, ovvero tradizionalmente i paesi dell’Est come Ucraina, Russia ma anche Serbia e Georgia. Il 7 gennaio, il giorno dopo all’Epifania, verrà celebrato il Natale ortodosso mentre oggi si festeggia la vigilia, quella che per noi corrisponde al 24 dicembre. Per l’occasione della festività religiosa nei due paesi in guerra, Putin ha proclamato la tregua di Natale.
Arriva con 13 giorni di ritardo rispetto al Natale cristiano cattolico per un motivo più burocratico che religioso, ovvero legato al calendario. Gli ortodossi infatti continuano ad usare il calendario giuliano invece di quello gregoriano, che utilizza la maggior parte del mondo ormai. La maggior parte del mondo cristiano infatti festeggia la nascita di Gesù il 25 dicembre, quando nell’antica Roma si celebrava la festa pagana del ‘Sole invitto’, la vittoria sulle tenebre.
Le differenze con quello cristiano
La distinzione tra questa data e quella affermata in Oriente il 6 gennaio è rimasta fino al 1582 quando papa Gregorio XIII introdusse il nuovo calendario. Le chiese ortodosse non accettarono questa modifica e continuarono ad usare il calendario introdotto da Giulio Cesare, il giuliano appunto. L’unica tra le chiese ortodosse a fare eccezione è quella greca ortodossa che festeggia il Natale il 25 dicembre come in tutto il resto dell’Occidente.
Questa differenza resiste nei paesi a maggioranza ortodossa come la Russia, Serbia, Macedonia del Nord e Georgia, ma a questa tradizione si rifanno anche la Chiesa ortodossa di Gerusalemme e quella etiope. Altro discorso per gli armeni che festeggiano la nascita di Gesù nel giorno dell’Epifania secondo il calendario gregoriano seguendo un’antica consuetudine orientale. Gli armeni ortodossi di Gerusalemme invece restano fedeli alla tradizione orientale ma, utilizzano il calendario giuliano, festeggiando così il 19 gennaio.
Il Natale ortodosso, oltre alla data, prevede un periodo di preghiera di 40 giorni durante il quale mangiano pasti frugali solo cibi magri senza carne e latticini che si conclude con il completo digiuno nel giorno della vigilia fino alla messa notturna di mezzanotte.